“La città risorta: BERLINO” (I parte)

Uno dei miei viaggi più belli è stato a Berlino, una settimana, quindi un tempo limitato, ma intenso. Premetto che sono un’appassionata di questa città, amo follemente la sua storia poichè è una di quelle metropoli ricche da ogni punto di vista, una città colorata ed espressiva, una città la cui stessa storia le ha lasciato incisi segni profondi, cicatrici indelebili che resteranno per sempre lì, ferme, mentre il tempo scorre, la terra non dimentica e la memoria resta. Quella terra che ha visto grandi lutti, quella terra che partorì un regime che eliminò letteralmente diverse generazioni, frutto della follia umana non dosata opportunamente. Quella terra che nonostante le laceranti ferite, oggi, ha dato modo ad una delle città più belle e interessanti di risorgere.

ALEXANDERPLATZ

Per molti “Alexanderplatz” è un sinonimo di “Berlino”. Vedere Berlino senza aver fatto una passeggiata qui è impossibile, è come andare a Roma senza aver visto da vicino il Colosseo.

alexander

Non viene considerata come una piazza architettonicamente bella, nel tempo è stata plasmata e ha dovuto subire continui cambiamenti, è uno spazio molto grande e sicuramente impressionante, ma piuttosto disarmonico. Ma l’Alexanderplatz, con tutte le imperfezioni e con le soluzioni provvisorie, è una piazza popolare che i berlinesi chiamano semplicemente “Alex”. E qui, ad ogni ora del giorno, pullula di vita, di berlinesi e di visitatori da ogni parte del mondo.

Negli anni venti  fu il simbolo della città e degli “anni d’oro” della Repubblica di Weimar, un simbolo di una Berlino culturalmente ricca e divertente. Qui apparirono le prime grandi insegne luminose pubblicitarie, che trasformarono la notte in giorno.

Ma attualmente cosa ospita?

  • Il grattacielo dell’albergo Park Inn, provvisto di 41 piani ed alto 125 metri. È un hotel a 4 stelle e ha 1012 camere. Al 37° piano c’è un ristorante e sul tetto una bella terrazza panoramica;
  • L’Urania Weltzeituhr, un orologio universale installato nel 1969, alto complessivamente 10 metri.
  • Il Centro commerciale Galeria Kaufhof;
  • La stazione dei treni e della metropolitana Bahnhof Alexanderplatz;
  • Il grattacielo Haus des Lehrers, che è stato il primo grattacielo sulla piazza;
  • La Haus des Reisens, “casa del viaggiare”;
  • Il più grande edificio sulla piazza, l”Haus der Elektroindustrie”, tradotto “casa dell’industria elettronica”.
  • Il palazzo Die mitte;
  • La Brunnen der Völkerfreundschaft , ovvero “fontana dell’amicizia fra i popoli”.

MURO DI BERLINO

Il muro di Berlino  era una cinta muraria che divise la città dal 1961 al 1989, durante gli anni della Guerra Fredda, ed aveva lo scopo di separare la parte Ovest della città, controllata dalle forze americane, francesi e britanniche, dalla parte Est, controllata dai sovietici. Negli anni a seguire, venne utilizzato anche per evitare l’emigrazione massiccia dai paesi appartenenti all’ormai crollata URSS, e rese reale e fortemente tangibile quella separazione, sia concettualmente che politicamente, tra Europa occidentale e orientale durante la guerra fredda.

Nel giugno 1962, venne costruita una seconda cinta parallela circa 100 metri più lontano, nel territorio della Germania Est. Il muro fu rafforzato con recinzioni di maglia, filo spinato, cani da guardia e chiodi, oltre che con 116 torri di guardia e 20 bunker. Questa versione del muro è quella che più comunemente si trova nelle fotografie, e ed è quella che rimane oggi ancora visibile in alcuni tratti.

Il Partito Socialista Unitario della Germania fortunatamente, successivamente, varò delle regole per poter dare ai cittadini il permesso di varcare il muro.

muro-berli

Finalmente, il 13 giugno del 1990 l’esercito tedesco orientale iniziò ufficialmente l’abbattimento del Muro di Berlino, a partire da Bernauer Straße e poi in tutto il quartiere Mitte. La caduta del Muro ha segnato il primo passo verso la riunificazione tedesca, che formalmente si concluse soli 339 giorni dopo, il 3 ottobre 1990, con la dissoluzione della Germania Est.

Ancora oggi è possibile vedere numerose parti di ciò che è rimasto di quel muro. Inoltre, si trova una striscia rossa che sta a significare e  ricordare il percorso originario del muro, creatore di tanto dolore per gli abitanti della città.

PORTA DI BRANDEBURGO

La Porta di Brandeburgo è uno dei monumenti di Berlino più simbolici ed importanti, icona della riunificazione della Germania. 

bradaFu costruita con la forma di un arco neoclassico tra il 1788 e il 1791, e il suo ideatore C. Ghottard la progettò sotto la richiesta del re Federico Guglielmo II. Oggi la Porta di Brandeburgo è simbolo di unità e libertà, infatti dopo 28 anni dalla costruzione del muro di Berlino, più di centomila persone si radunarono qui per festeggiare la riapertura della porta e la caduta del muro, avvenuta soltanto un mese prima, e da quell’esatto istante divenne il simbolo dell’Unità tedesca.

Uno degli eventi più importanti avvenuti di recente attorno alla Porta di Brandeburgo si ebbe il 23 giugno 1996, quando il Papa Giovanni Paolo II tenne un discorso a ricordare gli eventi passati, e lanciò un appello di libertà, sottolineando il valore storico e simbolico della porta.

MEMORIALE PER GLI EBREI ASSASSINATI

Vicino alla Porta di Brandeburgo, nel cuore di Berlino, si trova anche il Memoriale per gli ebrei assassinati, un campo di steli praticabile da tutti i lati. E’ il luogo centrale della memoria e dell’ammonimento a Berlino.

memoriale

Su una superficie di circa 19.000 metri quadri, l’architetto newyorchese Peter Eisenman ha disposto 2711 pilastri di calcestruzzo di diversa altezza, le cosiddette steli, in un reticolo. Il terreno è dolce, ma con inclinazione diversa, e il suo aspetto ondulato può essere percepito in modo diverso a seconda del punto in cui ci si trova.

Il progetto straordinario, e più volte rielaborato, rappresenta un innovativo e radicale contrasto con il concetto tradizionale di memoriale. Il monumento commemorativo arricchito da un luogo sotterraneo dell’ informazione, sempre progettato da Eisenman, caratterizzato da un’architettura impressionante, con una superficie di 800 metri quadriche forniscono informazioni sulle vittime e i luoghi dell’atrocità.

Daniela

TO BE CONTINUED…

“La città risorta: BERLINO”(II parte)

 

5 pensieri su ““La città risorta: BERLINO” (I parte)

    • danistravelsandbooksblog ha detto:

      Si, Berlino ha tantissimo da raccontare, a differenza di altre città per le quali puoi pensare che esteticamente siano belle, ma poi ti trasmettono poco. È una città splendida davvero.

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  1. Luca ha detto:

    Che bello questo inizio di viaggio nella città di Berlino! Ci sono stato molti anni fa, e – come te – l’ho trovata una città bellissima, e molto ricca di storia! Quello che più affascina è quella commistione di stili antico e moderno, che non cozzano tra di loro, ma – al contrario – si armonizzano; segno di una città che è diventata moderna, senza tuttavia nascondere agli autoctoni e ai turisti il loro difficile passato. Buon pomeriggio! 🙂

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